In ogni momento storico si creano delle professioni che fino a poco tempo prima non ci si immaginava neanche.
È il caso dell’home stager, una nuova figura approdata in Italia pochi anni fa, direttamente dagli Stati Uniti.
Per chi ancora non lo conosce, questo nuovo lavoro è piuttosto affascinante, richiede diverse competenze, trasversali, da mettere al servizio del mercato immobiliare.
Nello specifico, l’home staging è proprio una tecnica di marketing immobiliare, attraverso cui cercare di attrarre il maggior numero di potenziali clienti che possano essere interessati ad un appartamento, o un altro tipo di immobile, in vendita o in locazione.
In che modo lavora un home stager?
Anzitutto, l’home stager deve essere in grado di individuare la tipologia di cliente ideale, su cui concentrare i propri sforzi.
Deve rivolgersi a questo target cercando di attrarlo con immagini suggestive dell’immobile, che lei stessa si è premunita di allestire, utilizzando tutta una serie di accorgimenti che mirino a suscitare interesse.
Se ne deduce che, per intraprendere questa professione, occorre avere delle nozioni eterogenee, che possono spaziare dal mercato immobiliare alla psicologia ambientale, passando per la fotografia professionale di case.
Bisogna tenere presente che la ricerca di case e appartamenti avviene in prima istanza sul web, attraverso i maggiori portali dedicati alle compravendite, pertanto, un’home stager non può prescindere da questo fattore.
Gli utenti scorrono in fretta un numero imprecisato di fotografie, fermandosi solo se vengono colpiti da qualche particolare che attira la loro attenzione.
È qui che l’home stager può sfoderare tutte le proprie competenze, riuscendo a fare emergere le immagini dell’immobile dal resto della massa.
Home staging: un cammino ancora all’inizio
In Italia l’home staging è ancora in una fase iniziale e le home stagers sono ancora poche.
Si può, a ragione, usare il femminile perché, in percentuale, le donne che si sono avvicinate a questo nuovo lavoro è quasi la totalità.
Al fine di dare dignità e riconoscimento professionale all’home staging, una delle rappresentanti più attive, Fosca de Luca, ha contribuito alla creazione di un’associazione di categoria, la HSL, Home Staging Lovers.
Dopodiché, ha continuato con la costituzione di una scuola per home stager, così da offrire dei percorsi di formazione professionale specializzanti.
Sono solo alcuni passi che aiutano l’home staging a farsi strada in un paese dove, investire su un immobile per riuscire a venderlo, è ancora un concetto difficile da accettare.
L’home stager e le agenzie immobiliari
L’ostacolo maggiore, che incontra un’home stager, è proprio far capire le potenzialità di questa tecnica ai venditori di immobili, proprietari e agenti.
Di fatto, la maggior parte di loro ritiene inutile, se non addirittura impensabile, sborsare denaro per un immobile che si cerca di dare via, anche se, con l’home staging, spesso si concludono gli affari più in fretta e ad un prezzo migliore.
A volte, l’home stager è vista dagli agenti immobiliari più come un concorrente, che vuole accaparrarsi una fetta della loro provvigione, anziché un professionista che mette a disposizione le proprie abilità e per quelle chiede un onorario.
Per fortuna le agenzie che cominciano a comprendere il ruolo effettivo di un’home stager, e il valore del suo lavoro, sono in aumento. Si tratta di dare tempo al tempo.
L’home stager e il redesign
Non va mai dimenticato qual è il fine degli interventi di un home stager: riuscire a far vendere, o affittare, un immobile, spesso riuscendo a dare un’accelerata a situazioni di stallo.
È importante sottolinearlo per evitare che l’home staging venga confuso con il redesign, cioè la rimessa a nuovo di un immobile, il cambio di look, che interpreta i gusti del proprietario,
L’home staging è una tecnica di marketing immobiliare e come tale va utilizzata.