Tasso fisso vs. tasso variabile nei mutui: una guida completa per comprendere le differenze

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La scelta tra un mutuo a tasso fisso e uno a tasso variabile rappresenta una delle decisioni più discusse da parte dei consumatori. La ragione deriva dal fatto che questa scelta influisce significativamente sull’importo delle rate mensili, sul costo totale del finanziamento e sul livello di rischio finanziario che si è disposti ad assumere. Comprendere a fondo le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le opzioni vi permetterà di prendere decisioni già informate.

Andiamo a scoprire le differenze tra le tue tipologie di tasso.

Cos’è un mutuo a tasso fisso?

Un mutuo a tasso fisso prevede un tasso d’interesse che rimane invariato per tutta la durata del finanziamento. Questo significa che l’importo delle rate mensili resta costante nel tempo, indipendentemente dalle oscillazioni dei mercati finanziari. Il tasso fisso è determinato al momento della stipula del mutuo e si basa su due componenti principali, l’IRS e lo Spread.

Il primo, acronimo di Interest Rate Swap, è l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso e rappresenta il costo del denaro per le banche sul mercato interbancario. L’IRS varia in base alla durata, quindi un mutuo di 20 anni avrà un IRS diverso rispetto a uno di 30 anni.

Lo Spread, invece, è la percentuale aggiuntiva applicata dalla banca come margine di profitto. Questo valore può variare in base alla politica commerciale dell’istituto di credito e al profilo di rischio del mutuatario.

La somma di IRS e spread determina il tasso d’interesse applicato al mutuo. Ad esempio, se l’IRS a 20 anni è del 1,5% e lo spread applicato dalla banca è dell’1%, il tasso fisso sarà del 2,5%.

Vantaggi del tasso fisso

La principale caratteristica del mutuo a tasso fisso è la stabilità: la rata mensile rimane invariata per tutta la durata del mutuo, indipendentemente dalle fluttuazioni dei tassi di mercato. Questo consente una pianificazione finanziaria precisa e protegge il mutuatario da possibili aumenti dei tassi d’interesse in futuro. È particolarmente indicato per chi desidera avere certezza sulle proprie uscite finanziarie e per chi prevede di mantenere il mutuo per l’intero periodo senza estinzioni anticipate.

Svantaggi del tasso fisso

In genere le rate iniziali di un mutuo a tasso fisso sono più elevate rispetto a quelle di un mutuo a tasso variabile. La motivazione risiede nel fatto per cui i primi pagamenti incorporano una sorta di “assicurazione” contro possibili rialzi futuri dei tassi. Se i tassi di mercato dovessero diminuire nel tempo, il mutuatario non potrebbe beneficiare di una riduzione della rata, rimanendo vincolato al tasso stabilito al momento della stipula.

Cos’è un mutuo a tasso variabile?

Un mutuo a tasso variabile prevede che il tasso d’interesse possa modificarsi periodicamente in base all’andamento di specifici indici di riferimento. Le componenti principali del tasso variabile sono l’Euribor, il tasso BCE e lo Spread, ovvero il margine di profitto della banca che resta invariato.

L’Euribor, cioè Euro Interbank Offered Rate, è il tasso medio al quale le principali banche europee si prestano denaro tra loro. Viene calcolato su diverse scadenze (1 mese, 3 mesi, 6 mesi) e rappresenta l’indice più comunemente utilizzato per i mutui a tasso variabile.

Il tasso BCE, invece, è un valore stabilito dalla Banca Centrale Europea per le operazioni di rifinanziamento principali. Alcuni mutui a tasso variabile possono essere indicizzati al tasso BCE anziché all’Euribor.

Il tasso d’interesse del mutuo variabile è quindi la somma dell’indice di riferimento (Euribor o tasso BCE) e dello spread. Ad esempio, se l’Euribor a 3 mesi è dello 0,5% e lo spread è dell’1%, il tasso d’interesse sarà dell’1,5%. Il valore viene periodicamente ricalcolato (ad esempio, ogni tre mesi) in base all’andamento dell’indice di riferimento, determinando una variazione dell’importo della rata.

Vantaggi del tasso variabile

Il principale vantaggio del mutuo a tasso variabile è la possibilità di beneficiare di tassi d’interesse inizialmente più bassi rispetto al tasso fisso. E se i tassi di mercato dovessero diminuire, anche la rata del mutuo si ridurrebbe. Questa tipologia di mutuo può essere vantaggiosa in periodi in cui i tassi d’interesse sono stabili o in diminuzione e per chi ha una buona capacità di assorbire eventuali aumenti delle rate.

Svantaggi del tasso variabile

Se i tassi di mercato dovessero aumentare, le rate del mutuo crescerebbero di conseguenza, rendendo più oneroso il rimborso. Questo rischio può mettere in difficoltà chi ha un budget familiare rigido o limitato, motivo per cui è importante valutare la propria propensione al rischio e la capacità di sostenere eventuali aumenti.

Come scegliere?

La decisione dovrebbe basarsi su una serie di fattori personali ed economici. Al primo posto c’è la situazione economica e lavorativa, perché chi ha un reddito stabile e prevede poche variazioni nel tempo potrebbe preferire la sicurezza del tasso fisso. Al contrario, chi prevede un incremento delle proprie entrate potrebbe essere più incline ad assumere il rischio del tasso variabile.

Un altro aspetto, già citato, è quello della propensione al rischio: se si desidera una certezza sulle proprie uscite future, il tasso fisso è la scelta più appropriata. Se si è disposti ad accettare una certa volatilità in cambio di potenziali risparmi, il tasso variabile potrebbe essere più indicato.

E per finire, considerate sempre la durata del mutuo. Per gli impegni lunghi il tasso fisso offre una maggiore protezione contro possibili aumenti dei tassi nel lungo periodo. Per mutui di breve durata, invece, il tasso variabile potrebbe risultare più conveniente.

Il modo migliore per confrontare rapidamente più soluzioni e capire per quale tasso propendere è utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla rete. Ad esempio, se siete più indirizzati su un tasso fisso, potete scegliere il miglior mutuo grazie al servizio di comparazione gratuito di Facile.it, un modo rapido ed efficace per comparare le proposte dei principali istituti di credito, le condizioni e le proiezioni su importo della rata e capitale finanziabile.