L’organizzazione progettuale dell’azienda con PRINCE2

Nell’ottica di una formazione manageriale completa e sempre al passo con i tempi, il corso Prince 2 è fondamentale per i professionisti. Si tratta di un insieme di metodologie di gestione progetti il cui scopo è controllare e organizzare efficacemente tutti gli aspetti di un certo progetto aziendale.

Questi compiti sono solitamente effettuati da una persona singola o anche da più figure, le quali hanno il compito di curare ognuna un diverso reparto e raggiungere gli obiettivi prefissati. Il progetto viene gestito in tutte le sue fasi evolutive e curato in ogni caratteristica, per questo motivo è fondamentale che chi se ne occupa ed eventualmente gestisce anche altri subordinati sia sempre preparato e aggiornato sulle novità del momento.

In questo articolo ci concentriamo in particolare sulla formazione, analizzando un metodo molto completo, arrivato alla settima edizione, quale appunto PRINCE2. Se poi desideri approfondire ulteriormente, scopri come ottenere la certificazione PRINCE2 7 Foundation, ovvero la versione aggiornata di questo sistema derivato dal famoso PROMPT, che sicuramente i professionisti conoscono bene. Ad oggi siamo giunti alla seconda versione principale di PRINCE, marchio registrato da Axelos, ma dalla creazione del metodo nel 1996 questo è stato aggiornato più volte.

Cos’è il metodo PRINCE2

Il sistema di project management denominato PRINCE2 7 risponde alle esigenze di diverse tipologie di professionisti: si rivolge infatti a business manager, team leader, designer, planner, IT consultant, IT auditor, security manager, trainer e coach.

L’approccio è strutturato per gestire correttamente ogni tipologia di progetto della realtà aziendale, ottimizzando i tempi; questo accade perché il team che vi lavora viene gestito meglio. Il professionista, per lavorare in maniera efficace da questo punto di vista, deve ottenere la certificazione PRINCE 2. In tal modo non solo potrà influire positivamente sui risultati della propria realtà di lavoro ma anche avere un bagaglio di conoscenze che lo porteranno eventualmente a una svolta significativa.

Apprendere competenze relative al metodo di lavoro PRINCE, in effetti, è un requisito che può fare la differenza in un colloquio di lavoro perché a quel punto il soggetto ha una formazione maggiore.

I vantaggi di PRINCE2

Il metodo PRINCE2 è nato negli anni Novanta e da allora ha subito sei aggiornamenti. L’ultima edizione è la settima; in genere, il corso PRINCE2 7 Foundation è disponibile in inglese. Una conoscenza base di questa lingua è quindi d’obbligo ma prima di approfondire i requisiti per sostenere l’esame, è opportuno soffermarsi sui vantaggi dell’approccio.

PRINCE2 descrive un insieme di procedure e indica al responsabile del progetto come agire in ogni scenario. Ciò risulta significativo non solo se le cose vanno bene, ma anche se ci sono improvvisi intoppi e imprevisti durante il percorso.

Nel metodo, ogni processo è specificato con gli input principali ma anche con gli output, ovvero cosa materialmente deve produrre il programma lavorativo. Dunque, utilizzando PRINCE, chi supervisiona sarà in grado di coordinare le attività di tutti i collaboratori, agire e aggiustare in caso di problematiche, definire gli obiettivi da raggiungere e controllare ogni deviazione al piano.

Diviso in cicli differenti, il metodo consente un efficace controllo delle risorse, con un monitoraggio costante, controllato e organizzato. Il linguaggio di PRINCE2 è comune per tutti i partecipanti al progetto, poiché si tratta di un sistema strutturato largamente riconosciuto e compreso, che definisce i ruoli e le responsabilità.

PRINCE tiene conto di qualsiasi complessità ed è adatto per tantissimi contesti: per questo le richieste per partecipare ai corsi sono sempre di più.

Le novità di PRINCE2 settima edizione

Con il tempo, il metodo è stato adattato più volte, per essere smart e al passo con i cambiamenti delle imprese così da supportarle al meglio.

La settima versione, ovvero quella attuale, ha dei nuovi focus per quanto riguarda la gestione dei progetti e la stessa brand identity. L’aggiornamento è stato realizzato in base a diverse tematiche:

  • incorporamento di un elemento umano, perché il ruolo delle persone è fondamentale e la tecnologia non può nulla senza questa forza lavoro;
  • sostenibilità ambientale e sociale come aspetto critico delle performance di un’azienda;
  • gestione digitale dei dati per soddisfare le esigenze in continua evoluzione;
  • adattabilità per poter personalizzare i progetti, integrazione con le best practice più usate (Agile, Lean).

Infine, la settima edizione è stata pensata per includere sia professionisti che aspiranti project manager, poiché i contenuti sono semplificati e quindi è accessibile a tutti. In questa ottica, contiene più elementi integrati rispetto alla sesta versione, ovvero cinque invece di quattro e sono: persone, principi, contesto, pratiche e processi.

Ha sette target, ovvero uno in più che è quello della sostenibilità, oltre a: benefici, costi, qualità, tempo, ambito e rischio. Ancora, consente tre metodi di consegna, integrando anche l’approccio ibrido che combina quello lineare-sequenziale con quello iterativo-incrementale.

Cosa invece non è stato modificato? Lo scopo del metodo, ovvero rispettare la natura di un progetto e supportarlo al meglio, con una struttura che contiene sempre i medesimi principi guida e un insieme di processi che sostituiscono il ciclo di vita del progetto.

Precisiamo, rispondendo a domande molto comuni, che chi ha già la precedente certificazione deve sostenere un nuovo esame, composto da 70 domande con un punteggio minimo aumentato del 60% rispetto all’edizione precedente.