Per le imprese in franchising sono previsti dei finanziamenti a fondo perduto che si discostano dai classici prestiti. Si tratta infatti, di una somma di denaro che viene percepita affinché si possa avviare un’azienda pur non disponendo di grosso budget.
La restituzione invece, nella maggior parte dei casi avviene soltanto in piccola parte o per certi bandi, non viene richiesta. Ecco perché nasce la tipologia “a fondo perduto”. Tali incentivi sono predisposti in particolar modo per i giovani, che hanno un’innata voglia imprenditoriale ma il più delle volte, senza sufficienti fondi di partenza.
Esistono due soluzioni affinché un futuro imprenditore possa ricevere dei finanziamenti a fondo perduto:
- Tramite Invitalia: è l’unico ente del Bel Paese, che previa accettazione della domanda, può erogare la somma prestabilita in base al progetto da voler sovvenzionare.
- Camera di Commercio del proprio Comune: in ogni parte di Italia, vi sono delle differenze inerenti ai bandi e incentivi per il territorio di appartenenza. La soluzione ideale è di verificare ogni singolo aggiornamento periodo per periodo.
Queste sono le uniche possibilità per poter finanziare le imprese in franchising, che viceversa dovrebbero dispendere il loro denaro in immobili, ristrutturazioni e altre spese che graverebbero pesantemente in fase di start-up.
Come nasce il franchising
Finanziamenti a fondo perduto a parte, il franchising nasce con esattezza negli Stati Uniti d’America con l’azienda General Motors e in Francia presso lo stabilimento di lana (noto come lanificio) nella città di Roubaix. Quanto scritto, si è verificato in contemporanea durante l’anno 1929.
Per franchising, si intende con esattezza, un’azienda ormai nota a livello mondiale, che permette a chiunque voglia “acquisire in locazione” il suo brand, di poter commercializzare i suoi stessi servizi o prodotti, previo pagamento di un canone.
Tale tipologia di business esplose nel XX secolo, quando sempre più imprenditori, per timore di non saper far crescere un proprio brand, si rasserenavano dell’idea di poter affidarsi a qualcun altro con una certa notorietà, pur lavorando autonomamente.
Un’idea tutt’oggi concretizzata in tutto il mondo, anche se il tasto dolente rimane quello dell’investimento iniziale. Basti pensare per aprire una delle catene più note di fast food, come ad esempio McDonald’s, occorrono quasi 900 mila euro.
800 mila euro solo per aderire al franchising, altri 45 mila (soglia massima) come initial fee. Anche per questo motivo nascono i finanziamenti a fondo perduto o quasi.