Una corretta analisi dell’utilizzo di aria compressa all’interno di un’ industria è fondamentale affinchè il processo produttivo sia performante, ecco perché è così importante che il relativo impianto sia caratterizzato da un’altissima efficienza. Si tratta di un elemento centrale per quanto riguarda l’andamento del processo produttivo, inoltre serve a garantire i più alti standard di sicurezza agli operatori al lavoro nella fabbrica.
Bisogna capire fin da subito come le perdite di aria compressa, però, non rappresentino un evento troppo insolito o anomalo. Possono presentarsi in qualsiasi momento ed essere ovunque. Si deve solo decidere di cercarle per limitare i danni che possono creare. Quando farlo e che tipo di perdite cercare dipende da più fattori tra i quali la sicurezza, le prestazioni, i costi e l’impatto sulla qualità dei prodotti. A fare la differenza ovviamente sono anche i costi di riparazione e la capacità – una volta individuata con gli appositi strumenti la perdita stessa – di ovviare al problema.
La perdita d’aria e la localizzazione del rumore
La perdita di aria compressa si verifica nel momento stesso in cui diventa possibile per un materiale passare da un mezzo all’altro: il fluido, liquido o gas che sia, in caso di perdita di pressione finisce per spostarsi dal luogo a maggiore pressione in quello a minore pressione. Ciò va a generare un flusso turbolento, che disturba le molecole di aria e produce rumore bianco (quest’ultimo include sia componenti ad alta che a bassa frequenza). Accade il più delle volte che questo stesso rumore finisca per essere mascherato da altri suoni circostanti.
La componente udibile può apparire omnidirezionale, questo perché si tratta di una forma di onda più grande, il che rende la localizzazione della perdita più ardua. Mentre le caratteristiche della componente ultrasonica ne rendono l’individuazione più agevole. L’ampiezza del segnale, che è debole a onde, diminuisce man mano che ci si allontana dalla sua fonte: si tratta di una forma di onda considerata relativamente direzionale e di tipo longitudinale. Ma quali sono gli strumenti da impiegare per localizzare le perdite d’aria compressa nell’ambito industriale? Vediamolo insieme.
La telecamera acustica, strumento indispensabile per le riparazioni
La presenza di molti macchinari, robot dalla tecnologia sofisticata e all’avanguardia, assieme a tutta una serie di altri sistemi sta a significare che in quella circostanza – con ogni probabilità una moderna fabbrica industriale – è presente una grande quantità di aria compressa. Per riuscire a ottimizzare i tempi tecnici e massimizzare il risultato, dunque la produzione, è importante ridurre i costi di quest’ultima nel modo più corretto. Come agire? Per prima cosa sarà corretto andare in cerca delle perdite di aria compressa, vuoto e gas ricorrendo all’impiego di quanto di meglio la moderna tecnologia è in grado di offrire in questo campo. Stiamo parlando della sound camera, ovvero uno strumento semplice da usare – non è infatti richiesta alcuna specifica preparazione in questo senso – che consente di individuare con certezza e precisione le perdite ma soprattutto di quantificarle. Grazie a un simile macchinario si può passare ai manutentori un dettagliato report per portare avanti gli interventi di riparazione, così come anche alla direzione per fare in modo che venga stimato il risparmio generato dalla riparazione stessa.
La perdita: uno spreco di energia e un costo extra
La perdita in sé concretizza uno spreco e per quanto riguarda i benefici di una veloce e completa riparazione bisogna indicare in primis l’energia elettrica risparmiata, che altrimenti sarebbe stata spesa per produrre il surplus di pressione. Ci sono pure da valutare i costi per la manutenzione e quelli per il compressore. Grazie alla telecamera acustica sarà possibile semplicemente inquadrare i sistemi e le linee dell’impianto ad aria compressa per trovare la perdita e stimarne l’entità a tutto tondo. Operazioni di ricerca come queste troppo spesso vengono ancora adesso trascurate o sottovalutate: un tempo si trattava di complicati e costosi interventi, che richiedevano grandi sforzi dei manutentori, mentre adesso possono essere portati a termine con il supporto prezioso delle macchine acustiche.
Nel caso in cui ancora non si sia a conoscenza in via certa della presenza di cali di pressione, generalmente si eseguono dei test e in caso di bisogno si provvede ad aumentare la pressione in modo da raggiungere l’effetto desiderato. L’elevata pressione, però, fa salire i costi nel bilancio aziendale e soprattutto può finire con il danneggiare certe componenti che siano sensibili a maggiori pressioni. Ecco perché il monitoraggio è così importante: bisogna sempre essere in grado di notare variazioni di pressione, le quali potrebbero essere campanello di allarme della presenza di un problema. La pressione che sale o scende in maniera anomala può indicare che si è verificata una perdita nel sistema oppure che c’è una macchina che non funziona più come dovrebbe.