Da quasi un biennio anche l’Intelligenza Artificiale ha iniziato a diffondersi sempre più nel settore scolastico. I dati a disposizione lo dimostrano chiaramente: negli USA la percentuale di studenti che utilizza i programmi o le applicazioni come ChatGPT o sistemi AI per eseguire i compiti è arrivata al 26% (il doppio rispetto al 2023), mentre nel nostro paese l’uso arriva a circa il 66%.
Come mai siamo al cospetto di numeri così alti?
ChatGPT per lo studio: cosa ne pensano gli studenti
Per gli studenti i software AI sono strumenti utili ed è per questo che hanno cominciato a fare sempre più affidamento sulla tecnologia digitale. La percentuale a favore è del 54% e queste dichiarazioni recentemente rilasciate al Post ci dicono che i sistemi di AI riescono a svolgere gli esercizi e in più rappresentano un ottimo strumento di studio.
Seppur c’è da tenere in considerazione, tuttavia, anche che il 29% degli stessi ne fa un uso moderato e molto diffidente, specialmente quando deve eseguire problemi o calcoli matematici.
ChatGPT: i limiti e i bug attuali
Infatti, va ricordato che il sistema è basato su dei calcoli probabilistici e che non è detto che tutti i processi messi in atto, nonché il risultato stesso siano corretti al 100%. Altrettanti bug sono stati riscontrati in materie come la geopolitica o la stessa letteratura.
Un insegnante di recente ha dichiarato di aver capito che in alcuni temi dei suoi studenti c’era stato un uso errato di ChatGPT, quando si è messa a correggere dei temi assegnati, che presentavano citazioni dei Promessi Sposi assolutamente mai utilizzate dallo stesso Manzoni.
Preoccupazioni educative: come gli insegnanti vedono l’Intelligenza Artificiale
E i docenti, pertanto, come si pongono di fronte al dilagare incontrollabile di questa moderna tecnologia?
C’è chi sta imparando a integrarla e chi, invece, la abiura. L’avvento di questo sistema potrebbe danneggiare l’integrità accademica stessa, il ruolo guida del docente e anche l’effettivo risultato dello studente. Il caso di temi creati con AI o di versioni eseguite in automatico sono solo alcuni dei possibili rischi. Così come reale è anche il pericolo che gli elaborati siano sempre più superficiali e poco approfonditi.
Il rischio dei falsi positivi con l’Intelligenza Artificiale
Quest’ultimo esempio ci introduce al discorso del plagio digitale. Come comportarsi? In rete ci sono moltissimi programmi che consentono di capire se un testo ha dei pattern tipici dell’AI o se è frutto dell’elaborazione unica del pensiero umano.
Fra questi è possibile visionare quelli presenti in questo link. Attenzione, tuttavia, perché questi software non sono così affidabili e c’è il pericolo di trovarsi davanti ai cosiddetti falsi positivi, ovvero testi che non sono scritti con l’ausilio di ChatGPT, ma che il rilevatore attribuisce lo stesso alla chatbot.
ChatGPT: opportunità o rischio
L’Intelligenza Artificiale, quindi, da un lato rappresenta un’opportunità immensa per aiutare gli studenti a comprendere materie complesse, a far ragionare gli stessi e ad esplorare argomenti nuovi. Ricordiamo che i prompt non sono tutti uguali e che la stessa chatbot genera una risposta completa, ma, altresì, evidenzia i passaggi ottenuti per arrivare al risultato.
Dall’altro ci si potrebbe trovare di fronte a uno dei tanti casi di IAD ovvero dipendenza dalla tecnologia e gli stessi risultati scolastici potrebbero essere scadenti, se si facesse dell’AI un uso errato.
Sistemi AI: come deve comportarsi la scuola?
Lo stesso ministro Valditara a novembre 2024 ha annunciato, come puoi leggere qui, il primo corso di formazione per gli insegnanti, proprio per approcciare al meglio con questa realtà. Oltre a preparare il corpo docenti con appositi corsi, bisognerà cominciare a introdurre nel mondo scolastico l’educazione all’uso dell’AI. Rielaborazione, riflessione e adeguati strumenti di analisi sono e saranno fondamentali per usarla efficacemente.
ChatGPT e sistemi AI: il radicale cambiamento nella didattica
Nei fatti la scuola stessa dovrà adattarsi. Se il registro elettronico e il libretto online hanno rappresentato il salto definitivo verso la digitalizzazione del sistema valutativo, l’AI è la rivoluzione in atto del metodo d’insegnamento.
È essenziale, dunque, trovare quanto prima un sistema per promuoverne l’uso consapevole e responsabile, perché solo in questo modo si potranno minimizzare gli impatti negativi e nel contempo massimizzare i benefici produttivi nell’insegnamento e nell’apprendimento.