Calano i prestiti alle imprese: meno 20 miliardi all’anno negli ultimi 10 anni

Le aziende per restare sul mercato hanno bisogno di liquidità in quanto questa consente di fare investimenti e puntare sull’innovazione, ma negli ultimi 10 anni si è registrata una notevole diminuzione dei crediti alle imprese facendo così registrare segnali preoccupanti per la solidità dell’economia italiana. Il calo riguarda soprattutto gli investimenti a breve termine che sono diretti a dare frutti nell’immediato.
Prestiti alle imprese: persi 20 miliardi l’anno
A rendere noti i dati sulla diminuzione dei prestiti alle imprese è Unimpresa, associazione che riunisce le imprese d’Italia e che attraverso il suo centro ricerche elabora statistiche volte a delineare la condizione di salute delle aziende.

La stessa registra che dal 2010 al luglio del 2020, cioè in 10 anni, vi è stata una perdita di credito pari a 186 miliardi di euro, cioè circa 20 miliardi l’anno. Poco conta che nel frattempo siano aumentati i crediti alle persone e in particolare i mutui per l’acquisto della casa e il credito al consumo, infatti a preoccupare è la solidità dell’economia.

Nel luglio del 2010 i prestiti alle imprese ammontavano a 856 miliardi, mentre 10 anni dopo, nel luglio del 2020 appena 669 miliardi. Il colpo più duro è quello registrato dai prestiti a breve termine con una riduzione in 10 anni di 135 miliardi, per i prestiti a lungo termine, invece la riduzione è di 79 miliardi di euro.

Una leggera ripresa si registra esclusivamente per i prestiti alle aziende di durata quinquennale. In questo caso c’è un saldo positivo di 28 miliardi di euro, ma sempre da spalmare in 10 anni. Minore credito alle imprese vuol dire anche minori investimenti e di conseguenza minori innovazioni, fattore negativo in un mondo sempre più globalizzato in cui la concorrenza è spietata.

Naturalmente il crollo non è stato improvviso infatti dati simili sono stati rilevati nel tempo da Unimpresa che riunisce le imprese presenti in Italia.

La svalutazione dei crediti deteriorati pone un freno alle banche

Quali possono essere le cause di questa stretta sui prestiti alle imprese? Appare ovvio in tale clima chiedersi perché diminuiscono i prestiti e di conseguenza gli investimenti. Questo deriva in parte dalle nuove regole europee inerenti le svalutazioni dei crediti deteriorati, cioè crediti di cui la riscossione non è certa.

La svalutazione degli stessi ha posto le banche in sofferenza e quindi ha fatto registrare il saldo delle perdite. A ciò si aggiungono tassi di interesse bassi che rendono poco conveniente per le banche esporsi e concedere prestiti alle imprese.

Infine, non deve essere dimenticato che molte aziende sono uscite piuttosto in difficoltà dalla lunga crisi economica che ha attanagliato l’Italia e a ciò si è aggiunto nell’ultimo anno il lockdown che ha visto diverse aziende sparire dal mercato per impossibilità di continuare la propria attività senza perdite. Naturalmente le aziende in maggiore sofferenza sono apparse subito poco affidabili e hanno portato le banche a non concedere prestiti.
La stretta economica porta a una diminuzione dei crediti deteriorati
Ecco che i cordoni dell’economia tendono quindi a stringersi in modo piuttosto burrascoso e creano ulteriore sofferenza alle aziende che invece hanno bisogno di liquidità. Le politiche europee hanno comunque portato ad una diminuzione dei crediti deteriorati, o NPL, sia per quanto riguarda le aziende sia per quanto riguarda le famiglie.

Il calo delle sofferenze lorde è di 4,8 miliardi, pari a quasi il 7%. Il calo è più considerevole proprio per le imprese che registrano una diminuzione dei crediti esposti del 18,11%. Questo vuol dire che da parte delle banche vi è un maggior rigore nel valutare la solvibilità dei clienti, proprio ciò porta ad una minore concessione di credito.

Deve però essere registrato che a fronte di una diminuzione delle sofferenze delle imprese e delle famiglie, aumentano le esposizioni di altri soggetti e in particolare pubbliche amministrazioni, fondi pensioni e assicurazioni, cioè soggetti che fino a poco tempo fa erano ritenuti particolarmente affidabili.

Come ottenere un prestito per impresa

Naturalmente avere delle difficoltà ad avere prestiti non deve portare le aziende ad un’immediata rinuncia, infatti è possibile oggi richiedere diversi preventivi e trovare banche disposte a concedere credito alle imprese, ad esempio è possibile fare un confronto per prestiti su Prestiti.it per avere un’ampia possibilità di credito più in linea con le esigenze delle aziende. Ciò anche in virtù dei vari decreti emanati durante lo stato di emergenza o i prestiti per giovani imprenditori che mirano ad aiutare le imprese attraverso dei finanziamenti garantiti dallo Stato e con tassi di interesse calibrati.

Non tutti gli istituti di credito sono propensi a riconoscere tale possibilità, ma molti si sono attivati al fine di fornire liquidità alle imprese per far fronte ai pagamenti che sono stati sospesi, ad esempio quelli ai fornitori e molte imposte. In tema di crollo dei prestiti alle imprese, Unimpresa sottolinea che la nuova liquidità per le imprese vuol dire anche investimento ed innovazione e sono molte infatti quelle aziende che stanno convertendo le proprie attività su produzioni particolarmente richieste in periodo di Covid e quelle che all’attività tradizionale stanno affiancando i servizi online.