La siccità è un problema in Italia che non si può ignorare né tanto meno rimandare e che negli ultimi anni sta progressivamente peggiorando. Le cause sono tante, a partire dagli sconvolgimenti climatici ai quali ha contribuito anche l’uomo.
L’eccessiva emissione di gas serra e sostanze inquinanti nell’ambiente ha provocato mutamenti climatici come l’innalzamento delle temperature che ha surriscaldato la crosta terrestre. Tutto questo ha portato l’Italia ad avere un clima quasi tropicale: siccità e assenza di precipitazioni alternate a caldo torrido e improvvise bombe d’acqua.
Le intense precipitazioni, concentrate in un periodo breve dell’anno, non risolvono il problema ma anzi lo peggiorano, poiché causano danni devastanti all’agricoltura, per non parlare delle inondazioni, delle alluvioni, dei fiumi esondati e degli smottamenti delle montagne.
In Italia la Puglia è una delle regioni che sta pagando il prezzo più alto della siccità e nei seguenti paragrafi analizziamo in primis quali sono le criticità principali e quali sono le soluzioni più adeguate per affrontare la crisi idrica.
I problemi della siccità in Puglia
La Puglia è una delle regioni in Italia in cui piove di meno. Secondo Coldiretti cadono appena 641,5 millimetri di acqua annui e ogni anno si perde addirittura l’89% dell’acqua piovana.
A causa della siccità nel 2022 in Puglia si è perso ⅓ delle produzioni, dalla frutta alla verdura fino alle olive, con danni ingenti anche per quanto riguarda l’allevamento di cozze e ostriche che nella regione è molto intenso.
Gravi danni ne ha subiti anche l’olio, uno dei prodotti simbolo della Puglia, la cui produzione è crollata a 86 milioni di chili che significa un’incommensurabile perdita economica.
La regione Puglia ha previsto un maxi piano con investimenti finalizzati a contenere le perdite idriche, ad adeguare le reti agli standard gestionali e aumentare la fornitura di acqua nelle zone maggiormente colpite dalla crisi idrica.
Previsti entro il 2024 anche due maxi interventi per risanare le reti e ridurre le perdite di acqua potabile, rafforzare la digitalizzazione delle reti e aumentare la durabilità dei sistemi idrici. Proprio la corretta gestione dell’acqua potabile è uno step imprescindibile per contenere la crisi idrica e sulla quale ci concentriamo nel successivo paragrafo.
Educare e sensibilizzare sul corretto uso dell’acqua potabile
Facciamo adesso un passaggio sull’importanza dell’acqua potabile e sulla necessità di utilizzarla nel modo corretto. Ottenere acqua potabile ha un costo elevatissimo ma, soprattutto, stiamo parlando di una risorsa preziosissima che non va sprecata.
Purtroppo non ci è ben chiaro questo concetto e usiamo l’acqua potabile per fini meno “nobili” o secondari, come il lavaggio dell’auto, di un piazzale o di un cortile, oppure per l’irrigazione di giardini, prati, orti o terreni coltivabili o addirittura per lo scarico del wc.
Si tratta di un enorme spreco, poiché tutte queste attività possono essere svolte tranquillamente con le acque reflue opportunamente depurate. Tra l’altro trattare acque reflue ha un costo decisamente più ridotto rispetto all’ottenimento di acqua potabile.
C’è poi da fare un’altra considerazione: l’acqua è un ciclo chiuso. Cosa significa? Che l’acqua che scarichiamo in natura prima o poi ritornerà. Risulta quindi fondamentale rilasciare nell’ambiente acqua perfettamente depurata, poiché prima o poi ritornerà.
L’acqua scaricata finisce nei mari, nei fiumi o nelle falde acquifere e se non è correttamente depurata può provocare seri problemi. Il pesce che mangiamo nuota nei mari o nei fiumi che noi stessi inquiniamo, così come la frutta e la verdura che arriva sulle nostre tavole viene coltivata in quei terreni con falde acquifere contenenti sostanze nocive e inquinanti.
Usare le acque reflue in luogo dell’acqua potabile e trattarle correttamente ha quindi 3 vantaggi:
- economici;
- ambientali;
- igienico-salutari.
Come procedere al trattamento delle acque reflue e come riutilizzarle?
Le acque reflue sono tutte quelle che fuoriescono dalle abitazioni o dalle attività commerciali e produttive e che vengono raccolte dalla rete fognaria per poi essere convogliate nell’impianto di depurazione tramite le tubazioni. Dopo essere arrivate nell’impianto vengono avviate alle diverse fasi di trattamento tramite il cosiddetto sollevamento. In commercio esistono depuratori sempre più avanzati tecnologicamente adattabili sia per le abitazioni private che per le industrie o le attività commerciali.
Le acque vengono sottoposte ai seguenti processi:
- grigliatura: processo finalizzato a rimuovere il materiale grossolano, come sassi, carta, detriti, pezzi di legno o di plastica ecc.;
- dissabbiatura/disoleatura: vengono separate le sabbie per sedimentazione e successivamente vengono fatti salire in superficie gli oli e i grassi;
- separazione per gravità: tale processo avviene nella vasca di sedimentazione primaria per separare per gravità il materiale sedimentabile dall’acqua, il cosiddetto fango che si accumula sul fondo della vasca da dove viene prelevato per i trattamenti successivi;
- trattamento del materiale biologico nella vasca a fanghi attivi: questo processo avviene grazie all’azione metabolica dei microrganismi batterici;
- separazione dei fiocchi di fango nella vasca di sedimentazione: parte del fango attivo viene fatto ricircolare nuovamente nella vasca a fanghi attivi, mentre la parte in eccesso viene rimandata al trattamento seguente, cioè la sezione trattamento fanghi;
- l’acqua di scarico uscita dalla sedimentazione è completamente priva di sostanze inquinanti e può essere reimmessa in natura senza problemi.
A questo punto l’acqua può essere utilizzata per diverse attività meno nobili come l’irrigazione di prati, campagne, orti, giardini o spazi verdi in hotel, alberghi, b&b e in generale strutture ricettive. Inoltre può essere usata anche per irrigare campi di allevamento, per lavare l’auto, per lo scarico del wc o per qualsiasi altra attività che prevede l’uso dell’acqua. In questo modo si riduce in modo importante lo spreco idrico e soprattutto non si utilizza acqua potabile che è un bene primario e che va assolutamente trattata con maggiore cura e attenzione.
Al di là dei benefici ambientali, che sono evidenti, vanno sottolineati anche quelli economici e salutari. Poter riutilizzare acque reflue depurate consente alle famiglie, ma anche alle aziende, di incidere meno sul budget rispettivamente familiare o aziendale. Un aspetto tutt’altro da sottovalutare in un periodo in cui risparmio è la parola d’ordine.
Secondariamente vanno evidenziati anche i vantaggi di tipo salutare. Se restituiamo all’ambiente acqua inquinata, quell’acqua prima o poi ci tornerà dietro con tutti i rischi che ne derivano. Se invece restituiamo all’ambiente un’acqua depurata abbiamo la certezza che tornerà pulita, riducendo in modo importante il rischio di contrarre patologie anche gravi come la legionella.