Avvocati in calo per la prima volta dopo 15 anni

Articolo a cura dell’Avvocato Federica Taiola – Avvocato Civilista

Reperire un avvocato non è mai stato un grosso problema (e anzi ce n’erano in abbondanza), ma, sorprendentemente, dall’inizio dell’anno di grazia 2022 (e quell’organo che è l’ordine degli avvocati lo conferma), la difesa dei diritti reali delle persone fisiche e giuridiche potrebbe essere a rischio per la diminuzione, cosa mai accaduta da 15 anni a questa parte, dei legali (avvocati civili e avvocati penali).

 Tutti i tipi di procedimento (giudiziale e stragiudiziale), ne potrebbero essere, di conseguenza, per ciò, giocoforza impattati. Gli studi, trovandosi nell’inedita condizione di essere in sottorganico, andranno in difficoltà in tutta una serie di ambiti legali. 

VARIAZIONE NEL TEMPO DEL NUMERO DI PROFESSIONISTI E APPRENDISTI NEL CAMPO DELLE PROFESSIONI LEGALI

 Il fenomeno in numeri che, come detto, potrebbe portare in prospettiva, se proseguirà nel tempo, a ogni sorta di problemi a qualsiasi genere di assistenza legale (e consulenza legale), è quantificabile come segue:

 244.846 erano i legali censiti in Italia al 2022, mentre l’anno passato erano stati 250.567. La variazione in negativo, dunque, e la matematica non mente, è del 2,07%. Pari a 5.721 professionisti legali in meno.

 La fonte di questi dati è il rapporto annuale del consiglio nazionale forense che viene comunicato al pubblico con cadenza annuale.

 Ma, se rispetto all’annata ormai trascorsa, il decremento è assai sensibile, un paragone con le cifre registrate nell’albo dell’ordine avvocati tempo addietro, mostra ancora una tendenza positiva con un incremento del 51,36% degli iscritti (erano 156.203 nel 2008).

 Il numero di chi di occupa di diritto civile, di avvocati di parte civile, di avvocati civili, (senza esclusione di ogni fattispecie di procedimento penale oltre al vasto campo del diritto civile già citato), di esperti di diritto del lavoro, di diritto di famiglia, di diritto penale, ecc… Anno dopo anno, ha sempre visto un costante incremento

 Così, nell’anno 2009, rispetto al 2008, la crescita ha toccato una punta massima mai più raggiunta in seguito, del 6,35%.

 Nel 2010, a confronto del 2009, l’incremento è stato invece più contenuto, ma pur sempre positivo, ed equivalente al 4,36%.

 Dopodiché, negli anni successivi, pur non avvicinandosi più a questi massimo, le percentuali non sono mai scese più in basso del 3%.

 LA CRISI DELL’ANNATA 2021 E LA FRENATA NEL TASSO D’INCREMENTO

 Il punto di svolta in negativo, è stato l’anno 2021, quando il tasso percentuale di nuovi professionisti legali iscritti all’ordine è stato inferiore per la prima volta al 3%, e precisamente, uguale al 2,38%.

 Non solo si osserva un decremento quanto a chi sia avvocato fatto e finito. La medesima tendenza riguarda anche il mondo del praticantato dei giovani laureati in giurisprudenza, sia tra chi si occupa di civile (o che se ne occuperà), che dell’ambito del penale.

 In tutte le specializzazioni; negli ambiti del diritto civile (e nell’applicazione del codice civile), del processo penale,

 L’insieme delle nuove leve nel mondo giuridico, di quella massa di giovani laureati interessata a divenire specializzata in diritto, decresce anch’essa.

 Tra l’anno 2008 e 2009, storicamente, l’emorragia di iscritti è stata del -1,87, essendo, nel 2009, 57.829 contro i 58.929 del 2008.

 Un temporaneo balzo in avanti si è poi avuto negli anni 2016 e 2017 e 2017 e 2018. In ognuno di questi, rispetto al successivo, i praticanti iscritti hanno visto un incremento record del 23% circa.

 Solamente nel 2021, rispetto all’annata 2020, il loro incremento percentuale si è ridotto di circa quattro volte, risultando, rispetto agli anni del boom, del 5,47.

 Le strategie difensive da parte degli avvocati penali, le cause legali in tutti i settori del diritto civile, richiedono, ogni anno, un nuovo e costante apporto di forze fresche per mantenere in efficienza l’apparato giudiziario.

 Altri numeri degni di nota possono essere quelli relativi alle proporzioni della massa di chi fa pratica presso gli studi legali, quantificabile, correntemente, in circa un quinto del totale complessivo (23,6% a voler essere precisi). Quasi quattro volte di più rispetto all’anno di riferimento del 2008.

 Sommando così i giovani praticanti e gli avvocati con pieno titolo a esercitare e patrocinare le cause, si scopre che in Italia operano 302.675 persone nelle professioni giuridiche. 6.821 in meno rispetto all’anno 2021, quando questo numero era di 309.496 unità.

 Nessuna preoccupazione di ritrovarsi a corto di giurisprudenti, quindi, almeno non nel breve periodo. 

QUAL È LA DISTRIBUZIONE DEI SESSI NELLE PROFESSIONI AVVOCATIZIE?

 Qual è la distribuzione in base al sesso? È presto detto:

 I maschi rappresentano il 52,28% del totale

Le femmine il 47,72%

 In cifre brute, ciò equivale a constatare che, con una leggera prevalenza dei primi, gli uomini sono centoventottomila e le donne centosedicimila e ottocentoquarantacinque.

 I rapporti si invertono quando si voglia considerare il praticantato, poiché allora troveremo che le donne sono il 60,7% e gli uomini il 39,3%. Anche qui, in numeri nudi e crudi, sarebbe a dire che ci sono 34.955 femmine e 22.974 maschi.